Cultural storyteller

Cultural storyteller

Cultural storyteller è un viaggio tra moda, bellezza e stile; tra luoghi e curiosità; sapori e saperi di un Paese. E ancora è sguardi, usi, costumi e prodotti; eventi, arte, musica ed emozioni. È un racconto delicato di segni, codici e comportamenti che testimoniano e definiscono la vita di un Paese, un racconto della cultura come dialogo creativo da apprendere, divulgare, comunicare, "scambiare". Ecco perché soprattutto oggi, nell’epoca della globalizzazione, delle società multiculturali, auspico un incontro di culture, che diventi un incontro di tradizioni e di creatività, un incontro di "menti", prima ancora che di corpi. Perché la cultura è comunicazione, dialogo, scambio: è espressione di creatività che permette di guardare oltre l’orizzonte.

A Bali, il lento scorrere del ritmo della vita

Bali è un’isola incredibilmente meravigliosa. Oltre le bellezze naturali che la contraddistinguono, anche la cultura e le tradizioni giocano la loro parte. Viaggiare a Bali è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Si ha la possibilità di entrare a contatto con persone di nazionalità diverse: l’incontro multiculturale è all’ordine del giorno. L’Indonesia in generale è una nazione cosmopolita e multiculturale grazie al turismo, una delle poche e se non l’unica, fonte di guadagno dell’intero paese.

Tradizione indonesiana: le pietanze son servite

Gli intensi contatti che l’Indonesia ha sempre avuto negli anni con culture straniere, grazie alla sua posizione strategica, si rispecchia nella cucina indonesiana: non esiste infatti una sola tipica cucina nazionale ma le pietanze tipiche differiscono molto da Regione in Regione.

La cucina indonesiana è influenzata sia nelle tecniche di cucina che negli ingredienti da India, Medio Oriente, Cina e recentemente anche dagli europei

Nyepi Day: il giorno del silenzio

Il Nyepi Day, più conosciuto come il giorno del silenzio è una delle celebrazioni più importanti per gli induisti di Bali. Non ha una data prestabilita perché cade il giorno successivo alla luna nuova dell’equinozio di primavera e cambia ogni anno.

Nasce per dedicare una giornata dell’anno al silenzio, alla riflessione, all’introspezione e meditazione, alla purificazione e alla liberazione del male.

Va in scena un vero e proprio blackout, dalle 6 del mattino del Nyepi Day fino alle 6 del mattino del giorno seguente. Non c’è alcun rumore e di sera alcuna luce, a parte quella delle stelle. Il contatto con la natura infatti è molto stretto durante questa giornata vero valore aggiunto per la riflessione.

Come l'Epifania viene festeggiata nelle diverse parti del mondo

Per innumerevoli luoghi, come l'Italia o la Spagna, il periodo di vacanza si estende fino al 7 gennaio proprio perché si celebra l'Epifania il 6 gennaio. Nel cristianesimo occidentale, ad esempio, questa data commemora l'arrivo dei Re Magi che hanno seguito la stella fino al bambino Gesù e, mentre nella Chiesa ortodossa l'Epifania celebra il Battesimo di Cristo, in tutti i continenti, l'Epifania viene celebrata con processioni dei Re Magi, doni, tuffi nell'acqua gelata e torte con un segreto nascosto.

Come ben sappiamo in Italia ed in particolar modo a Venezia, l’ Epifania è rappresentata da una strega buona, a noi nota come Befana, che cavalca un manico di scopa e fa visita ai bambini portando dolci e regali ed a Venezia, in particolar modo, le “befane“ (gondolieri vestiti con abiti da strega) remano e gareggiano lungo il Canal Grande.

Ma come viene festeggiata nelle altre parti del mondo l’Epifania?