La musica come geografia.

Colori, sapori e... musica. Ciò che ci colpisce di un paese o di un popolo è l’insieme di sensazioni che proviamo mentre ne calchiamo il terreno.

Sono proprio le emozioni legate alla sfera sensoriale che ci riportano alla mente luoghi, esplorati e non, o paesi in cui abbiamo viaggiato o vorremmo visitare.

Una componente importante in questo processo è proprio la musica: è solo ascoltando qualche nota che riusciamo a evadere, ad andare lontano, nel luogo cui associamo la melodia che ascoltiamo. La musica è ovunque, è pervasiva: la ascoltiamo anche quando non ce ne rendiamo conto!

Spesso, quando pensiamo all’identità di un popolo, consideriamo il linguaggio, la religione, il sistema politico. In un secondo momento, poi, la cucina, la moda e le usanze. Quello che spesso, erroneamente, non consideriamo è proprio la musica di un popolo. Infatti, il modo di articolare la voce, la composizione e gli strumenti utilizzati possono definire l’identità di una popolazione.

È spesso considerato un elemento effimero, ma non bisogna in alcun modo dimenticare il ruolo sociale esercitato dalla musica nella costruzione identitaria di un popolo. Nell’era della globalizzazione, infatti, la musica costituisce una sorta di ancora per restare legati alle proprie origini.

Rappresentare i luoghi attraverso la musica

Forse non tutti sanno dell’esistenza di un vero e proprio paesaggio sonoro, vale a dire l’insieme di suoni ascrivibili ad un determinato luogo.

Può essere un paesaggio sonoro una musica che passa alla radio, il suono di un ruscello che scorre all’aria aperta o i rumori che provengono da una finestra aperta che affaccia sulla strada. La sfida, per noi, è quella di passare dal “sentire all’ascoltare”.

Qual è la differenza? Il primo verbo fa riferimento all’azione di udire suoni, rumori e tutto ciò che è possibile captare grazie alle nostre orecchie senza però prestare particolare attenzione. Il secondo, invece, denota proprio l’azione di immergersi in quel suono, udendolo attivamente e concentrandosi su di esso.

È così, a mio avviso, che si dovrebbero visitare nuovi posti: ascoltando i suoni del paesaggio che siano particolari rumori o musiche tradizionali.

Nella mia esperienza ho capito che nel viaggio di nuove culture, la musica ne è protagonista. Un viaggio tra moda, bellezza e stile; tra luoghi e curiosità; sapori e saperi di un Paese è anche un viaggio nella musica e nei suoni tradizionali di quel popolo.

Un viaggio diventa ancora più interessante e costruttivo, quindi, se si imparano a conoscere i suoni tipici di quel posto, i suoni che caratterizzano quella specifica località.

Ecco perchè mi auspico per tutti voi che almeno da oggi, quando visiterete nuovi luoghi, presterete attenzione anche ai suoni e alla musica che ne fanno parte. Questo sarà un modo nuovo e coinvolgente di viaggiare e di entrare in contatto con culture diverse dalla vostra.