In questo muovo periodo post-pandemico, il ritmo e le modalità che muovono il mondo sono cambiate e per poter occupare un posto di primo piano nella nuova scena mondiale, l'Europa ed in particolar modo l’Italia dovrà necessariamente divenire un Paese più creativo e più innovativo.
Ma cosa vuol dire essere creativi?
Essere creativi significa immaginare qualcosa di inedito, cercare nuove soluzioni e nuove visioni che possano permettere di cavalcare l’onda della nuova economia contribuendo all'evoluzione della società e ad un incremento positivo dell'economia stessa per investire maggiormente su una conoscenza fondata sulla memoria del passato e sulla tutela del proprio patrimonio culturale in relazione ad un patrimonio culturale differente da quello cui spesso ci riduciamo a vivere, un patrimonio culturale che prospera con il dialogo tra le culture in cui vige l'uguaglianza sociale e di genere.
La creatività non è altro che l'essenza della cultura, della progettazione e dell'innovazione ed ora più che mai il futuro dell'Europa e della nostra amata Italia, dipende dalla capacità di immaginazione e dalla creatività dei suoi cittadini che, spinti da questa importante attuale crisi economica, ambientale e sociale, ricercheranno nuovi modi di pensare e di agire per assicurare alla società un futuro di prosperità basata sul dialogo interculturale, sulla valorizzazione dei territori e sul rispetto dei valori umani.
La mia carriera come “Cross-Cultural Business Expert", sino ad oggi sempre mirata all’incessante tentativo di fusione artistica ed economica tra le varie culture e la relativa convivenza, mi ha portato a vivere in giro per il mondo dei contesti decisamente unici permettendomi di calarmi in diversi contesti storici, economici, culturali e linguistici alla scoperta di nuove culture, nuove tradizioni e nuove tendenze che mi hanno arricchito come professionista e che mi spingono quotidianamente a vivere la mia vita all’insegna delle mie passioni affascinato dalle diversità intese, però, come veri e propri punti di forza.
È proprio grazie a questo mio background professionale, alla mia viscerale passione per la fusione ed al mio modo di amare e abbracciare le diverse culture che, con grande gioia ed un immenso onore, ho accettato l’investitura come “Ambasciatore dell’ Industria Creativa“, una nomina importante, di grande spessore e grande responsabilità.
La cultura ed ogni singolo patrimonio culturale sono un qualcosa di vivo, dinamico, costantemente attraversato da nuove influenze e l’industria creativa ne rappresenta un tassello importante proprio perché si tratta di un settore che continua a reinventarsi, a innovare nelle tecniche e nei linguaggi ed a costruire frammenti dell’immaginario collettivo nel rispetto di ciò che abbiamo ereditato dai nostri antenati senza però rimanere prigionieri di uno sguardo rivolto esclusivamente al passato.
Architettura, cinema, ballo, letteratura, musica, arti visive ed editoria esprimono quell’amalgamazione di saperi e talenti che caratterizzano l’immagine di un Paese nel mondo e che permettono di comprendere appieno il patrimonio culturale di un popolo lontano.
Molti altri settori, come ad esempio la moda ed il design, rappresentano, oltre alla progettazione ed alla realizzazione di abiti e di ricercate forme d’ arredamento, una vera e propria forma di espressione per capire il mondo che ci circonda e che potrebbe circondarci al di fuori delle nostre abitudini tramandando il proprio patrimonio culturale attraverso il tempo e lo spazio.
Il patrimonio gastronomico, ad esempio, non diviene più solo un insieme di risorse, ma una combinazione unica di espressioni antropologiche che costituiscono l’identità, la storia e le tradizioni della comunità proprio perché, la gastronomia, è una lingua viva che entra in dialogo con il presente, esprime appieno il territorio dando corpo a una storia di eccellenze e intrattiene, nello stesso momento, un rapporto stretto con la memoria e la cultura dei luoghi in quanto narrazione di usanze lontane ed arcaiche ricche di innovazione, creatività ed un uso sapiente delle risorse del territorio in un’ottica sempre più attenta alla sostenibilità.
Proprio oggi, in un momento ricco di tensione per le grandi ondate migratorie in cui riappare la “paura del diverso”, dovremmo rivalutare ancora di più il valore delle contaminazioni culturali e utilizzare tutti i vari settori dell’industria creativa come una possibilità di conoscenza e comprensione delle tradizioni altrui per arricchire la nostra identità e mettere in evidenza come queste diversità possano convivere ed essere apprezzate senza creare una frattura dell'identità del singolo Paese e permettendo di capire un po’ meglio il mondo che ci circonda e renderlo anche un po’ nostro.
Questa grande sfida che ho accettato di intraprendere, non è solo una sfida basata sullo stimolare l’export dei settori tradizionali, ma soprattutto sul guadagnare spazio internazionale, mettendo a disposizione le mie conoscenze in settori strategici e ad alto contenuto di innovazione quali l’arte e la cultura.
Ed è proprio da qui che nasce il mio impegno nel sostenere le piccole, medie e grandi imprese, soprattutto quelle indonesiane, nel cogliere le mille opportunità che la loro terra offre al fine di internazionalizzarsi e fondere tale cultura con il ricco patrimonio culturale occidentale, in particolar modo quello Italiano agevolando in ogni modo la promozione in Italia di investimenti da questa area del mondo ricca di cospicue risorse che attendono solo di essere intercettate e ponendo l’attenzione su tutte quelle azioni di fondamentale importanza per il consolidamento della presenza internazionale sui mercati italiani ed italiana sui mercati esteri, azioni che hanno lo scopo di imporre ogni mercato internazionale come sinonimo di Qualità, Creatività e Bellezza.
Durante la speciale giornata tenutasi all’ interno della maestosa sede dell’ Ambasciata Indonesiana in Roma, che mi ha visto protagonista in veste di una nomina cotanto lusinghiera, ho voluto mostrare una microscopica rappresentanza dell’ industria creativa Indonesiana tra i preziosissimi tessuti in Batik, i gustosi prodotti gastronomici e le innumerevoli rappresentazioni cinematografiche, il tutto relazionato all’eterna Occidentalitá che ci caratterizza, una rappresentazione unica sotto forma di un fashion show innovativo all’insegna dell’arte e della cultura.
Siete curiosi di saperne di più riguardo a questa esperienza all’ interno dell’ Ambasciata Indonesiana in Roma? Seguite il prossimo articolo...
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