Ti sei mai chiesto perché capita, a volte, di respingere, inconsapevolmente, i propri interlocutori o trasmettere segnali che non rispecchiano del tutto il nostro essere?
Hai difficoltà nel persuadere gli altri e non riesci ad ottenere il lavoro che desideri anche se pensi di aver sostenuto un brillante colloquio? Quasi sicuramente i sentimenti che avrai provato sono quelli di frustrazione, tensione, paura di non farcela e avrai così analizzato e ripercorso ogni tuo gesto, ogni parola, per provare a capire dove hai sbagliato.
Lo scopo di tutte queste domande è quello di farti comprendere quanto la vita quotidiana e professionale può diventare complessa nel momento in cui tutti noi poniamo poca attenzione nel comunicare il messaggio giusto attraverso un adeguato atteggiamento e linguaggio del corpo.
Il problema è che nessuno di noi realmente riesce a comunicare in maniera efficace perché abbiamo dimenticato il linguaggio più antico dell’uomo, quel linguaggio preistorico presente prima ancora che esso sviluppasse ed elaborasse l’uso del linguaggio verbale rivolgendosi agli altri membri della nostra stessa specie con suoni culturalmente differenti o semplicemente con i gesti; pertanto nel corso dei decenni, l’uomo, ha sempre più dato credito alla parola dimenticando il linguaggio inconscio e innato in ognuno di noi.
Diversi studi affermano che l’impatto della comunicazione sul prossimo ha, per la comunicazione non verbale, un’influenza pari al 55%; per la comunicazione paraverbale influisca per il 38%; mentre per tutto ciò che prevede la comunicazione verbale, conta solo per il 7%.
Riflettiamo per esempio sul fascino dei vecchi film del cinema muto; chi ha visto quei grandi attori in azione sa bene quanto il loro linguaggio “senza parole” sia efficace. Chi può dimenticare il grande Charlie Chaplin ed i primi film dei fratelli Marx, i quali affidavano soprattutto ai gesti la loro straordinaria comicità? Entrambi sono figli di un efficace linguaggio non verbale, che, attraverso gesti ed espressioni, riesce a comunicare sentimenti ed emozioni che si trasformano in pensieri.
È importantissimo, pertanto, riprendere una comunicazione che ci aiuti a capire come vivere meglio nella naturalezza delle nostre azioni e dei nostri pensieri quotidiani e che ci dia la possibilità di riacquisire quell’immagine di sicurezza ed invincibilità da poter orgogliosamente mostrare al prossimo e conquistarlo.
Ecco dunque le 5 virtù chiave da rispettare:
1. SGUARDO (contatto visivo)
Poiché gli occhi sono la parte del corpo con cui comunichiamo di più, ne consegue che il contatto oculare è molto importante per stabilire un senso di intesa con l’interlocutore; in particolare modo, quando parliamo con persone che non conosciamo o sul lavoro, lo sguardo deve dirigersi normalmente entro il triangolo immaginario situato tra la fronte e la base degli occhi (MAI al di sotto) a differenza del livello sociale nel quale lo sguardo si dirige normalmente entro il triangolo immaginario situato fra gli occhi e la bocca.
Qualsiasi sguardo che si diriga dal mento in giù, chiamato sguardo intimo, deve essere, pertanto, eliminato per evitare di risultare poco professionali. Non bisogna mai abbassare lo sguardo ed evitare il contatto oculare, in quanto risulterebbe essere un gesto che denota sottomissione e insicurezza ma bisogna fare attenzione a non, nel tentativo di dimostrare interesse nei confronti di una persona, mantenere il contatto oculare un po’ troppo a lungo rispetto alla norma: si potrebbe pensare che sia un atteggiamento di sfida o, peggio ancora, che abbiano a che fare con un serial killer!
Se vuoi dimostrare interesse e attenzione, non contrarre gli occhi, ma cerca di farli apparire più grandi sollevando le sopracciglia: gli occhi grandi sono attraenti in quanto veridicità di impegno, concentrazione ed attenzione!
2. SORRISO (tattico)
Per le culture occidentali, il sorriso è un atto di cortesia: più si sorride, più si pensa di mettere a proprio agio l’interlocutore. In altri paesi, sorrisi troppo aperti, troppo frequenti, troppo cortesi assumono un valore decisamente negativo, in quanto segno di ipocrisia, falsità, se non addirittura di scarsa affidabilità della persona con cui si sta interagendo.
Pertanto, il giusto sorriso, è indispensabile nella prima impressione e noi tutti conosciamo quanto la prima impressione sia importante; ma c’è modo e modo di sorridere. Non parliamo solo delle varie tipologie di sorriso, da quello vero a quello di convenienza, dobbiamo capire i tempi di gestione del sorriso. Se sfoggi un sorriso stampato in volto e già predisposto per chiunque ti passi davanti, la prima impressione che potremmo dare è quella di essere una macchina di accoglienza, una promoter del centro commerciale che vuole necessariamente venderci un suo prodotto e che pertanto, tratta tutti allo stesso modo.
Impariamo, invece, ad usare in modo unico ed equilibrato il nostro sorriso, ottenendo una prima impressione potentissima.
Prima di sorridere guarda in faccia l’altra persona come se volessi analizzarla. Dopo questa rapida analisi di durata non superiore ad 1 secondo, allora fai un bel sorriso continuando a guardare quella persona negli occhi e prosegui con lo step 1. L’impressione che darai è che il sorriso è arrivato proprio perché, la persona che hai davanti a te, ti ha colpito positivamente.
3. PETTO (valoroso)
A causa della nostra vita sedentaria e delle nostre interminabili ore lavorative, per conseguire quella perfezione a cui noi tutti aspiriamo, anche una singola volta nella vita, tendiamo ad avere le spalle in avanti, il petto in dentro e il collo in avanti proteso ed anche se precedentemente ho speso delle parole riguardo la preistoricità del linguaggio non verbale, credo tu mi abbia preso un pò troppo in parola: non sei un cavernicolo!
La postura corretta dovrebbe essere quella del soldatino: pancia in dentro, spalle indietro e il petto in fuori. Guarda in avanti quando cammini e non in basso; immagina di essere un/a valoroso/a condottiero/a che affronta le sue insicurezze con fierezza e di indossare il mantello proprio come un re o una regina; nell’antichità il mantello aveva questa funzione, tenere le spalle indietro, il petto in fuori e lo sguardo fiero dritto verso l'orizzonte. Ricorda: Quando guardi verso il basso comunichi sottomissione, mentre se guardi verso l'alto comunichi arroganza. I veri Re, e le vere Regine, guardano con fierezza davanti a sé.
4. BRACCIA & MANI (direttore d’orchestra)
Le braccia rivestono grande rilevanza dal punto di vista del linguaggio corporeo, in quanto possono formare una “barriera“ che ostacola lo scambio comunicativo tra noi e gli altri; incrociando le braccia adottiamo posture difensive dissentendo da ciò che viene detto, nelle situazioni di tensione o quando un pensiero negativo crea in noi un’emozione analogamente negativa.
Pertanto è preferibile non incrociare le braccia evitando, così, di mostrarsi in preda ad una forma di disagio. In egual modo, le mani, sono la parte del corpo che manifesta forse il comportamento più spontaneo per esprimere emozioni e per illustrare i punti salienti di un discorso. In sintesi, è sempre bene tenere le braccia rilassate lungo il corpo, rivolgendo sempre il palmo delle mani verso l’alto in quanto segnale di apertura a sentimenti di amicizia, onestà e fiducia. Nei casi interlocutori, usa le mani per accompagnare le tue parole con gesti morbidi, lenti e circolari nel caso si cerchi di coinvolgere e prettamente lineari per spronare all’azione che tu reputi indispensabile.
Importante: la stretta di mano deve avvenire in direzione dritta ed equilibrata, evitando inclinazioni dall’alto (indicano sopraffazione) ne dal basso (indicano sottomissione), stringendo 3 volte la mano in verticale con sicurezza, ponendo attenzione alla nostra forza utilizzata nella stretta; vogliamo essere ricordati per la nostra professionalità, non per la nostra forza da tenaglia! Usare le braccia e le mani in maniera consona ti farà sembrare sicuro di te, competente del tuo ruolo ed il tuo charm non potrà che essere messo in risalto!
5. GAMBE & PIEDI (albero secolare)
Le gambe ed i piedi possono fornirci molte informazioni. Le gambe incrociate, ad esempio, indicano chiusura, incertezza e non volontà di parlare di se stessi e/o di intraprendere una conversazione con voi! I piedi, in particolare modo, hanno la loro importanza, poiché tendiamo condizionatamente a volgerli in direzione delle cose e delle persone che ci piacciono. Volgere i piedi altrove dimostra che vogliamo prendere le distanze da una situazione. Quando stai in piedi è preferibile mantenere una forte stabilità sul pavimento ed una certa distanza tra le gambe assicurandoti che i piedi puntino verso l'esterno al fine di comunicare una certa apertura anzichè chiusura, difesa e mancanza di confidenza.
In tal modo, sia da in piedi che da seduto, cerca di occupare più spazio possibile allargando gambe e braccia , mantenendo la giusta distanza a partire dai 45 cm sino ad arrivare ai 3,5 m nel rispetto dei vari ruoli, relazioni, tradizioni e culture mondiali…risulterai essere virile , sicuro di sé e intellettualmente pronto a rispettare!
Indispensabile risulta essere anche l’aspetto vocale del parlato. Nel sud Europa, ad esempio, la partecipazione a un discorso con toni di voce elevati e con interruzioni o sovrapposizioni reciproche, viene considerata come un segno di partecipazione attiva ed interessamento alla conversazione. In Oriente, invece, come anche nel Nord Europa, viene prediletta una modalità dai toni più discreti; mentre, quasi ovunque nel resto del mondo, l’interruzione del discorso da parte dell’altro, o il sovrapporsi ad esso, è una prevaricazione e una negazione al diritto di parola. Le persone aspettano che la parola venga ceduta solo dopo un esplicito segnale come un breve silenzio o l’assunzione di un particolare tono di voce.
La nostra vocalità, assieme ad un’adeguata esteriorità in ambito abbigliamento e a queste 5 virtù, ti permetteranno di diventare un invincibile arma di attrazione, seduzione e comunicazione pronta a conquistare cuore e mente di chiunque si presenti davanti ai tuoi occhi e poter fermamente dire: Sono pronto/a a conquistare il mondo!
E tu? Hai già messo in pratica le 5 virtù? Scrivimi e raccontami la tua esperienza.